Si sono bevuti il vento
che al vento balliamo
affidiamo i sorrisi
consegniamo gli aquiloni
issiamo le vele
accarezziamo le foglie.
Hanno svuotato il mare
che indossiamo sulle spalle
danza di maree
silenzio di spuma
fragore di tempeste
reti sempre più vuote.
Si sono mangiati la terra
con cui costruiamo mattoni
corriamo tra erba e polvere
facciamo ombra ai nuraghi
ci spacchiamo la schiena
per un raccolto misero
animali smunti
l’oro del grano.
L’orgoglio e il patire
la gioia e l’andare avanti
una simbiosi senza prezzo
all’asta come fosse roba
e non memoria presente futuro
noi figli di Sardegna
custodi e non venditori
della nostra identità
fatta a brandelli
ogni volta ricucita.
Ma il filo è finito.
Stavolta restiamo interi.
Stavolta restiamo Noi.